Luciano Moggi torna a parlare di Calciopoli ma anche della sua carriera, svelando un clamoroso retroscena di mercato: “Il Milan era vicinissimo a Zidane, poi lo portai alla Juve“
Torna a parlare Luciano Moggi, oggi consulente esterno (non tesserabile in virtù della radiazione ricevuta per i fatti di Calciopoli) del Partizani Tirana. L’ex direttore sportivo, compiuti ottant’anni, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Mattino tornando a parlare proprio di Calciopoli ma non solo: “La radiazione mi ha messo tristezza, su Calciopoli la giustizia sportiva e quella penale sono arrivate a conclusioni diametralmente opposte. Telefonavo perché si poteva fare e lo facevano tutti. Il vero problema è che i pm hanno evidenziato solo il comportamento della Juventus e non quello dell’Inter, molto più influente del nostro“.
Moggi, Calciopoli ma non solo: la carriera del potente ds
Luciano Moggi, direttore sportivo di qualità, ha parlato anche dei suoi grandi successi di mercato, svelando un clamoroso retroscena che riguarda il Milan: “Il grande capolavoro? Zola. Lo acquistai in C dalla Torres per 280 milioni e doveva prendere il posto di Maradona. E poi Zidane, c’era il Milan, arrivai prima io. Cinque miliardi al Bordeaux, i rossoneri ripiegarono su Dugarry spendendo diciotto miliardi: per questo motivo Berlusconi non ha mai smesso di prendere in giro Galliani“.